La psicologia della moda non solo è valida anche per il cinema, ma risulta anche d’aiuto e supporto.
La moda al cinema non è soltanto il riflesso dell’epoca attuale o ricreata, è un modo in più di raccontare, è una segreta rivelazione didascalica delle evoluzioni dei personaggi.
Tempo e spazio cinematografico sono scanditi dai cambi di abito, stile e look de gli attori.
Ad un occhio più attento poi, risulterà evidente come anche la variabile emotiva e caratterizzante dei personaggi, sia guidata dai dettagli della scelta di abbigliamento.
Cambiare d’abito ai protagonisti di un film infatti, non solo ne comunica il carattere, ma ne testimonia anche la crescita e lo sviluppo.


Pretty Woman è uno di quei film dove il cambiamento dell’abbigliamento della protagonista è abbastanza palese fin dalle prime scene. Lo ricordate?
Si passa da abiti professionali (diciamo) a un intermezzo casual con camicia da uomo fino ad arrivare al tailleur. Parallelamente la protagonista passa da essere una prostituta ad una donna che decide di non esserlo più.
La psicologia della moda al cinema: il film “18 regali”
Qualche giorno fa ho avuto modo di vedere il film “18 regali” di Francesco Amato e ne sono stata piacevolmente sorpresa.
Il primo motivo è che l’attrice che interpreta la mamma, Vittoria Puccini, è una delle mie attrici italiane preferite.
Secondo poi, il film affronta una problematica insormontabile, con un approccio scontato quanto basta per essere digeribile.
Attenzione, a seguire piccoli spoiler!
“18 regali” parla di una bambina, Anna, che non ha mai conosciuto la mamma, morta durante la sua nascita, ma che riceve i suoi regali per ogni giorno del suo compleanno.
Anna cresce tormentata e lo si intuisce già dalle prime scene del film.
La prima scena è identica all’ultima; stessa location e cioè una piscina e stessa protagonista, Anna, che però ha avuto modo di evolvere il suo stato d’animo e di risolvere i conflitti interni.
Mi è subito saltato all’occhio il colore del costume: nella prima scena nero come il trucco sbavato intorno agli occhi di Anna e come si vestirà nella scena successiva con un jeans e una t-shirt.
Soltanto dopo che Anna ha potuto affrontare e convivere con i suoi fantasmi, può tornare alla luce: è serena, indossa un costume bianco.