Chi non ha mai sognato di essere principessa per un giorno, o meglio, Kate for a day? Se hai riposto “io”, ti consiglio di continuare a leggere questo articolo, dove ti racconterò la mia esperienza “da reale“, tra una riverenza e un afternoon tea.
Cosa troverai in questo articolo
Il programma del workshop
La mia esperienza e quello che mi sono portata a casa
Enclothed cognition e sessione fotografica (ne parliamo qua).
In famiglia io sono quella che viene sempre additata come la principessina, che da piccola si metteva in testa le collane scintillanti millantandole per corone e che sognava di sposare William.
Poi con gli anni qualcosa è andato storto; si è scoperto che a William piacciono le brunette e che le vere tiare non sono di Swarovski, ma non potevo certo perdermi l’opportunità di partecipare a questo evento.
Kate for a day: il programma

Kate for a day è un workshop ideato da Paola Saia ed Elisa Motterle rivolto a tutte le appassionate della famiglia reale, che abbiano voglia di vivere un pomeriggio da principessa.
Il programma è molto serrato, ma del resto una principessa ha il suo bel da fare ogni giorno:
- Protocollo reale: regole e curiosità
- Elementi di postura e portamento
- Nozioni di make up ed acconciatura
- Come fare un ingresso memorabile
- Sedere come una duchessa
- Come (e a chi) si fa la riverenza
- Come ( e quando) indossare un cappellino
- Afternoon tea Etiquette
- Sessione fotografica con posing coach
Il mio pomeriggio da principessa come Kate (for a day)
Dalla prima volta in cui ho letto di Kate for a day, ho pensato che fosse una delle cose fatte per me e infatti non sbagliavo. L’esperienza è stata immersiva: Paola ed Elisa hanno accolto me e le altre partecipanti come delle vere duchesse, ma con dei sorrisi di due donne vere, professioniste e competenti.
Paola infatti, è una fotografa, make-up artist specializzata nella creazione di eventi non convenzionali e in ultimo, ma non per importanza, è posing coach. Cioè per capirsi, lei è quella che ti insegna ad evitare il doppio mento, il braccio grosso e le gambe corte in foto.
Durante il training, ci ha spiegato come la Duchessa di Cambridge sfrutta le tecniche del posing per essere sempre “a favore di camera” e di come utilizzi il make-up per valorizzarsi.
Elisa è Etiquette Trainer ed è stata definita dal Corriere della Sera “il volto del galateo nel terzo millennio”. Su Instagram infatti, risponde ogni giorno attraverso le sue storie sui dubbi di etichetta in ogni ambito.
Al Kate for a Day ci ha insegnato i segreti del protocollo reale, ma anche qualche tips sulla vita reale e su come prendere il tè.
Ho partecipato all’edizione di Settembre all’hotel Chateau Monfort di Milano e mi sono portata a casa un bel po’ di cose tipo:
- ho scoperto di tenere la pochette nella mano sbagliata
- che la mia pelle ha bisogno di blush e cipria
- che le tartarughe non sono male (questa forse non si capisce, ma non posso sbilanciarmi)
- che chi versa prima il latte del tè, ha una ceramica poco resistente (e anche qua… a chi intende!)

La psicologia della moda funziona anche per i reali
Subito dopo l’iscrizione, mi è arrivata una mail da Paola ed Elisa con delle info preziose circa il giorno dell’evento, che non si limitavano ad orario e location.
C’erano infatti indicazioni circa l’outfit consigliato per partecipare. Attenzione bene, non sto parlando di consigli da dress code, ma qualcosa molto di più vicino a ciò che io promuovo. Parliamo infatti della valorizzazione e la veicolazione di un’attitudine e un comportamento tramite l’abbigliamento.
Per sentirsi principessa infatti, bisogna sicuramente conoscere usi e costumi dei reali, ma anche vestirsi dei suoi panni. Sto parlando di enclothed cognition, che dimostra come l’abbigliamento influisca sui processi cognitivi e comportamentali di ognuno di noi. Nel 2012 questo fenomeno è stato dimostrato da due psicologi, Haio e Galinsky, che hanno sperimentato gli effetti sulla persona che può avere un camice bianco. Il risultato è stato che chi pensava di indossare un camice da medico, ha dimostrato un grado di attenzione e precisione molto più alto di chi pensava di indossare un camice da imbianchino.
Imparare un protocollo reale con anfibio e Levi’s 501 Second Hand pertanto, potrebbe non aiutarci nell’apprendimento!
Fortunatamente, le informazioni erano molto dettagliate e Paola ed Elisa, ci hanno fornito anche di una moodboard di ispirazione.
Il prossimo workshop al quale stanno lavorando si chiama Style me Audrey e ho avuto la fortuna di avere un’anteprima; che dire se non “ci sarò!”
