Era il 1994 quando la Lady Diana indossava l’abito della rivincita, ufficialmente nominato e passato alla storia come The Revenge Dress. Gli occhi più superficiali e distratti direbbero un semplice tubino nero, ma in realtà è un vero e proprio messaggio di risposta ad un marito infedele.
Mentre infatti il Principe Carlo rilasciava un’intervista pubblica durante la quale ammetteva la sua relazione extra-coniugale con Camilla Parker-Bowls, Lady D si presentava al garden party alla Serpetine Gallery di Londra, vestita come non mai.
L’abito infatti, non rispetta proprio i canoni reali e crea uno schock nei confronti del pubblico che si aspetta di vedere una moglie ferita e sofferente e assiste invece all’immagine di una donna femminile, affascinate e sicura di sé.
L’abito fa il monaco, si sa e l’enchlothed cognition fa il resto. A questo proposito, per restare in ambito royal, ti consiglio di leggere Kate For a Day. Diana sorride, stringe vigorosamente mani in segno di saluto e soprattutto, gestisce le sue al meglio, senza imbarazzo né incertezze.

Proprio per questo motivo, il vestito disegnato dalla stilista greca Christina Stambolian così fasciante e dalla scollatura generosa, è stato chiamato The Revenge Dress.
Diciamo che l’abito della rivincita della Principessa Diana è stato il primo di una lunga serie per molte celebrità che hanno preso spunto e ispirazione dall’icona inglese.
Ho notato che, seppur le situazioni e le personalità siano molto differenti, ci sono delle caratteristiche comuni per ciascun vestito che non sono difficili da replicare. Diciamoci la verità, la voglia di rivincita non appartiene solo ai personaggi pubblici! Perciò, ecco come puoi pensare di avere un revenge dress anche nel tuo armadio.
Le caratteristiche dell’abito della vendetta
Cerca bene, sono sicura che puoi trovare l’abito giusto da indossare quando “la devi far vedere” a qualcuno o a qualcosa. Non importa se ti stai vendicando del fidanzato, del capo o della vita in genere, ma indossare un vestito con queste caratteristiche può aiutare. Ah, una cosa importante: c’è bisogno di un’occasione per sfoggiare il revenge dress, non basta solo averlo nell’armadio.
Ecco cinque elementi di ogni abito, su cui dobbiamo concentrarci:
- scollatura; seno, spalle, fianchi, coscia, vale tutto. C’è assolutamente bisogno che la pelle respiri l’aria direttamente e che non sia del tutto coperta.
- movimento; sottolineano l’andatura sinuosa e fanno subito strascico da “reale” o da sposa.
- silhoutte; l’abito deve assolutamente valorizzarla. Non importa che sia necessariamente aderente (anche se meglio), ma è importante che segua ogni tipo di curva.
- lunghezze; non sempre il corto è idoneo, varia dalla stuazione e da quanto profonda sarà la scollatura che si decide di indossare nella parte alta.
- colore; il nero è eleganza (quasi sempre), ma anche colori brillanti e perlati riflettono la luce e valorizzano la femminilità.

L’abito di Valentino creato per Elizabeth Hurley ha una profonda scollatura e dei cut-out lungo i fianchi che per un evento benefico potrebbe anche essere eccessivo, a dirla tutta, ma il fine giustifica i mezzi, no? Queste caratteristiche, assieme al movimento creato da un intreccio di tessuto frontale, evidenzia esponenzialmente la femminilità e la sensualità. Chissà cosa avrà pensato Hugh Grant, compulsivo traditore.

Chanel ha un solo modo per “farla prendere bene” a Jennifer Aniston dopo la separazione con Brad Pitt a causa della relazione con Angelina Jolie: lasciarla scintillare. Così l’attrice decide di abbinarci un sorriso e di falcare il red carpet di una premier newyorkese passata ormai alla “friends’ zone” del più sexy del mondo.

Adesso sono tornati insieme e li abbiamo appena visti al Festival Del Cinema di Venezia, ma nel 2005 divorziavano e Jlo si trasformava in una dea con l’abito stile impero di Micheal Kors Collection. L’occasione erano i Golden Globes.
Allora, pronti a prenderci la nostra rivincita?