Clio Back Home è finalmente sbarcato anche su Real Time lo scorso sabato e non ho potuto evitare di analizzarne la strategia che mixa tv e digital, moda e beauty.
Comincio con il confessarmi: sono cresciuta con Clio Make-up e ho sempre seguito con ammirazione l’evoluzione del personaggio prima e del brand poi, tanto da non perdermi un video YouTube e da avere almeno 5-6 dei suoi prodotti tra eye-liner e rossetti Liquid love.
Apprezzo anche l’etica percepita riguardo a ciò che durante il programma viene chiamato “progetti speciali” e cioè i famosi contenuti sponsorizzati. Qua ad esempio, ho parlato della campagna per Plasmon. Non è così scontato che un’influencer, prima di esporsi concretamente o presentare un prodotto, ne testi effettivamente l’utilizzo; dura verità, ma facciamocene una ragione. Quando si ha un seguito sui Social Network, si viene contattati dalle più disparate aziende che, in cambio di visibilità, sono disposte a pagare secondo alcuni modelli di business come un forfait, affiliazione, Revenue (le possibilità sono varie, qua racconto la strategia di Daniel Wellington) e non è semplice dire NO, soprattutto se si è alle prime armi.
Clio Zammatteo invece, è sempre stata molto genuina e sincera e non ha mai smesso di parlare e recensire, nel bene e nel male, anche i competitors attraverso i suoi canali YouTube e Instagram soprattutto.

Il product placement di Clio Back Home
L’ironia e il suo modo di comunicare aiutano molto e non fanno pesare neanche il product placement adottato nella trasmissione. La strategia di Clio Back Home è infatti quella di posizionare i prodotti da vendere all’interno di una cornice a noi già familiare e verso la quale siamo già affezionati.
Per questo vediamo Clio con i suoi Paciocchi mentre fa colazione, seduta per terra intenta a formulare i nuovi ombretti o in ufficio a parlare del lancio della maschera ultrabalm (che devo assolutamente provare). Il tutto non stucca per niente né abbiamo l’effetto televendita perché di fatto, la serie è la storia di come una ragazza che ha vissuto a New York per un po’, ha deciso di tornare a casa, più vicino alla sua azienda e alla famiglia.
Ho visto solo le prime due puntate, ma è stato piacevole entrare un po’ nelle dinamiche dall’iconica Clio Make-up e vederla nella sua quotidianità a casa o a leggere una storia a Grace prima di dormire.

Gli abiti di Clio Back Home
I protagonisti della serie insomma sono l’azienda, Clio, Claudio, Elena, Grace e Joy. Li conosciamo già bene e si presentano a noi ciascuno con ciascuno con la propria personalità e “il proprio vestito”.
Elena Midolo, CEO dell’azienda, è vestita grintosissima da vera girlboss indossando ad esempio un cappello a tesa larga, camicia in Denim scura o ancora dei tubini abbinati a décolleté.
Clio invece, l’anima creativa del brand, sfoggia i suoi look romantici come un abito color pastello con maniche a palloncino o ancora un vestito del suo amatissimo rosa fucsia abbinato a sandali arancioni con plateu.

Nella foto scelta per la presentazione della serie, Elena indossa un tubino bianco. Il colore è candido e delicato, ma autorevole e fidato (sono bianchi i camici dei medici e bianca è stata la copertina di Vogue di Emanuele Farneti dopo il primo lockdown).
Il mix dei colori fucsia e arancio invece rappresenta proprio la personalità di Clio, solare, creativa e romantica.

La strategia di Clio Back Home
In questo modo sotto ai riflettori non abbiamo solo prodotti beauty, ma anche la moda.
Il look dei personaggi ben studiato viene veicolato attraverso il media televisivo e venduto tramite quello digitale attraverso il blog.
Infatti sul blog di Clio Make-up, primo strumento di monetizzazione del brand grazie alle milioni di visite, gli articoli spalmati su più pagine e ai banner pubblicitari), puoi trovare puntata per puntata i look indossati e ai quali ispirarti, con tanto di link di affiliazione!
Ti lascio il link delle prime due puntate.