Come ci vestiremo dopo il Coronavirus, è la domanda che mi sento fare più frequentemente dopo quella “a che ore c’è la diretta di Conte” e la sempiterna “ci sono finestre aperte su Amazon Prime Now“.
Il Covid-19 ci ha scaraventato senza preavviso, dal front row della fashion week milanese, ad outfit casalinghi e shopping online (con spedizioni limitate).
Più si avvicina la fase 2, che sarà la settimana prossima, il 4 di Maggio e più si sente dire che non saremo più gli stessi.
Avremmo probabilmente imparato a fare tante cose, tipo pane e pizza per i fortunati che sono riusciti a trovare lievito e farina nei supermercati. Tante altre cose ci risulteranno più difficili, come ad esempio i rapporti sociali e il modo di esprimersi.
Sarà difficile baciare un conoscente o un amico incontrato per caso come prima si era soliti fare. Come sarà anche strano stringere la mano a qualcuno.
Mascherine e guanti infatti, entreranno a far parte dei nostri outfit, saranno genderless e soprattutto 4 stagioni. Converrà infatti cominciare a vederli come veri e propri accessori.

Shopping post Pandemia: sfrenato o ponderato?
Il primo giorno utile post Coronavirus, i negozi in Cina hanno registrato un fatturato da record. A Canton infatti, lo store di Hermes, ha chiuso con un ricavo di 2,7 Milioni.
Questo fenomeno è stato chiamato Revenge Shopping e cioè un impulso dettato dalla risposta del consumatore ad un periodo di privazioni e limitazioni. Proprio questo comportamento di vendetta nel 2003, aveva risanato le finanze dal a crisi portata dalla Sars proprio in Cina.
Sembra non così ottimistica la previsione per quanto riguarda l’Italia che, secondo uno studio di Vogue Business, potrebbe misurare una perdita del settore Fashion di 40 miliardi. Le cause ovviamente sarebbero la chiusura forzata dei negozi, ma anche il peso della Cina e dell’Asia in merito a produzione e vendita di abbigliamento.
Non parrebbe neanche possibile una virata verso lo shopping del Beauty seguendo quanto viene chiamato Lipstick Effect. Questa teoria infatti prevede l’impennata della vendita dei rossetti durante i momenti di crisi.
In realtà, complici la lunga quarantena prima e la mascherina obbligatoria poi, sfoggiare un rossetto diventa difficile e scomodo. Oltretutto, secondo uno studio di Pambianco Beauty, già dal 2019 lo shopping make-up aveva cambiato forma in Skincare.

Outfit post Covid-19: i cinque elementi che vestiremo dopo il Coronavirus
Cerchiamo di rispondere alla domanda “come ci vestiremo dopo il Coronavirus”, ragionando su come l’abbigliamento possa venirci in aiuto e supportarci in un momento cosi difficile.
- Il punto primo per quanto riguarda gli outfit femminili sarà l’utilizzo di una borsa abbastanza capiente. Infatti prevediamo gel detergente igienizzante, salviette, mascherine e guanti di ricambio oltre a tutto il resto del mondo che solitamente ci portiamo dietro.
- Secondo poi, sarà necessaria la praticità e quindi l’utilizzo di molti pantaloni. Via libera anche ai jeans, ma rigorosamente solchi, cioè morbidi e comodi.
- Trovo che saranno molto utili tutti i top con spalle strutturate o maniche abbondanti e voluminose. Questo perché richiamo un po’ lo spallaccio, cioè una parte dell’armatura mediovale.
- Non facciamoci spaventare dai colori, anzi sfruttiamone il potenziale e l’allegria che ne deriva. Forse un po’ di attenzione ci vuole solo nell’utilizzo del colore rosso. Lo consiglierei mai come monocromo, ma sempre abbinato ad un altro colore o utilizzato nel make-up come un rossetto, meglio tinta!
- Infine un occhio alle scarpe. Dopo 2 mesi di ciabatte ci sarà la necessità e la voglia di sfoggiare ogni tipo di scarpa.
I tacchi ci aiuteranno sicuramente per sentirci all’altezza della situazione.