Last Updated on 30 Novembre 2020 by Fiorella
Chi non ha mai sognato di essere principessa per un giorno, o meglio, Kate for a day? Se hai riposto “io”, ti consiglio di continuare a leggere questo articolo, dove ti racconterò la mia esperienza “da reale“, tra una riverenza e un afternoon tea.
Cosa troverai in questo articolo
Il programma del workshop
La mia esperienza e quello che mi sono portata a casa
Enclothed cognition e sessione fotografica (ne parliamo qua).
In famiglia io sono quella che viene sempre additata come la principessina, che da piccola si metteva in testa le collane scintillanti millantandole per corone e che sognava di sposare William.
Poi con gli anni qualcosa è andato storto; si è scoperto che a William piacciono le brunette e che le vere tiare non sono di Swarovski, ma non potevo certo perdermi l’opportunità di partecipare a questo evento.
Kate for a day: il programma

Kate for a day è un workshop ideato da Paola Saia ed Elisa Motterle rivolto a tutte le appassionate della famiglia reale, che abbiano voglia di vivere un pomeriggio da principessa.
Il programma è molto serrato, ma del resto una principessa ha il suo bel da fare ogni giorno:
- Protocollo reale: regole e curiosità
- Elementi di postura e portamento
- Nozioni di make up ed acconciatura
- Come fare un ingresso memorabile
- Sedere come una duchessa
- Come (e a chi) si fa la riverenza
- Come ( e quando) indossare un cappellino
- Afternoon tea Etiquette
- Sessione fotografica con posing coach
Il mio pomeriggio da principessa come Kate (for a day)
Dalla prima volta in cui ho letto di Kate for a day, ho pensato che fosse una delle cose fatte per me e infatti non sbagliavo. L’esperienza è stata immersiva: Paola ed Elisa hanno accolto me e le altre partecipanti come delle vere duchesse, ma con dei sorrisi di due donne vere, professioniste e competenti.
Paola infatti, è una fotografa, make-up artist specializzata nella creazione di eventi non convenzionali e in ultimo, ma non per importanza, è posing coach. Cioè per capirsi, lei è quella che ti insegna ad evitare il doppio mento, il braccio grosso e le gambe corte in foto.
Durante il training, ci ha spiegato come la Duchessa di Cambridge sfrutta le tecniche del posing per essere sempre “a favore di camera” e di come utilizzi il make-up per valorizzarsi.
Elisa è Etiquette Trainer ed è stata definita dal Corriere della Sera “il volto del galateo nel terzo millennio”. Su Instagram infatti, risponde ogni giorno attraverso le sue storie sui dubbi di etichetta in ogni ambito.
Al Kate for a Day ci ha insegnato i segreti del protocollo reale, ma anche qualche tips sulla vita reale e su come prendere il tè.
Ho partecipato all’edizione di Settembre all’hotel Chateau Monfort di Milano e mi sono portata a casa un bel po’ di cose tipo:
- ho scoperto di tenere la pochette nella mano sbagliata
- che la mia pelle ha bisogno di blush e cipria
- che le tartarughe non sono male (questa forse non si capisce, ma non posso sbilanciarmi)
- che chi versa prima il latte del tè, ha una ceramica poco resistente (e anche qua… a chi intende!)

La psicologia della moda funziona anche per i reali
Subito dopo l’iscrizione, mi è arrivata una mail da Paola ed Elisa con delle info preziose circa il giorno dell’evento, che non si limitavano ad orario e location.
C’erano infatti indicazioni circa l’outfit consigliato per partecipare. Attenzione bene, non sto parlando di consigli da dress code, ma qualcosa molto di più vicino a ciò che io promuovo. Parliamo infatti della valorizzazione e la veicolazione di un’attitudine e un comportamento tramite l’abbigliamento.
Per sentirsi principessa infatti, bisogna sicuramente conoscere usi e costumi dei reali, ma anche vestirsi dei suoi panni. Sto parlando di enclothed cognition, che dimostra come l’abbigliamento influisca sui processi cognitivi e comportamentali di ognuno di noi. Nel 2012 questo fenomeno è stato dimostrato da due psicologi, Haio e Galinsky, che hanno sperimentato gli effetti sulla persona che può avere un camice bianco. Il risultato è stato che chi pensava di indossare un camice da medico, ha dimostrato un grado di attenzione e precisione molto più alto di chi pensava di indossare un camice da imbianchino.
Imparare un protocollo reale con anfibio e Levi’s 501 Second Hand pertanto, potrebbe non aiutarci nell’apprendimento!
Fortunatamente, le informazioni erano molto dettagliate e Paola ed Elisa, ci hanno fornito anche di una moodboard di ispirazione.
Il prossimo workshop al quale stanno lavorando si chiama Style me Audrey e ho avuto la fortuna di avere un’anteprima; che dire se non “ci sarò!”


30 COMMENTS
selvaggia Capizzi
2 mesi agoNo vabbè geniale! Questo workshop è fighissimo!
Don’t Call Me Fashion Blogger
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Fiorella
2 mesi ago AUTHORveramente bello!
Elena Resta
2 mesi agoDeve essere stata un’esperienza da sogno, ma al contempo anche ricca di suggestioni e cosigli utili per regalare un pizzico di regalità anche alla nostra vita di tutti i giorni! E’ un workshop cui mi farebbe piacere partecipare!
simona
2 mesi agoNon credevo assolutamente che esistesse una cosa del genere devo ammetterlo. Ma ciò che mi ha incuriosito più di tutto è l’approccio psicologico di cui hai parlato. Dall’esterno pensare a questi eventi o workshop può quasi sembrare una cosa frivola. Ma quando hai spiegato la parte psicologica che si cela dietro l’eseprienza e a come gli abiti influiscono non solo per l’apparenza ma proprio per l’attitudine, devo dire che l’ho trovato veramente molto interessante. Un aspetto di cui non avevo mai sentito parlare e che non conoscevo!
Fiorella
2 mesi ago AUTHORè un piacere!
Alice
2 mesi agoChe esperienza bellissima! Neanche da bambina, sono mai stata la classica “fanatica” delle principesse e cose varie😂 ma è comunque un’opportunità originale e da provare!
Nicoletta - Viaggiatori per Caso
2 mesi agoTi confesso che da bambina sognavo più di essere un Cavaliere dello Zodiaco che una principessa, però questo workshop è quanto di più simile ad una fiaba abbia vai visto! Inoltre, divertente ed istruttivo!!
Fiorella
2 mesi ago AUTHORahahaha mi hai fatto sorridere! Grazie comunque!
Lucia
2 mesi agoChi non ha mai desiderato di essere una principessa?
Anch’io da bambina Sognavo di esserlo sogni che chiaramente è impossibile si realizzino a meno che non si abbia una gran fortuna come Cenerentola
A parte tutto credo che tu abbia vissuto davvero Un’esperienza indimenticabile e devo dire che non immaginavo si potessero essere così tante regole per essere una principessa
Maria
2 mesi agoQuindi l’abito fa il monaco o non fa il Monaco? Sapevo che il modo di vestirsi influisce sui comportamenti di chi li indossa e penso che questo sia dovuto proprio al mestiere. Ho notato per esempio che indossare una divisa da carabiniere anche a Carnevale ti induce ad avere un comportamento serio.
Fiorella
2 mesi ago AUTHORassolutamente, l’abito FA IL MONACO!
Gabriella Pizzo
2 mesi agoGià chi non vorrebbe essere principessa per un giorno!! Che bella esperienza vramente… credo d’averla provata solo un giorno anche io .. il giorno del mio matrimonio.. evabbè !1
Grazie dell’articolo molto interessante!!
Monica
2 mesi agoMi piacerebbe tantissimo partecipare! Ti dico che qualche anno fa avevo pensato di tenere dei corsi di galateo, ma non ho trovato alcun riscontro… e si, ho trascorso l’infanzia mangiando con dei tovaglioli sotto le ascelle e a camminare con un libro in testa e un manico di scopa nel incavo dei gomiti… ma anche se allora lo odiavo, oggi ne sono grata e vorrei trasmettere tutto ciò che ho imparato
Fiorella
2 mesi ago AUTHORil Galateo secondo me sarà un ITEM sul quale ci focalizzeremo molto nei prossimi anni, non mollare!
Maria Domenica
2 mesi agoMa che bellezza questo workshop per chi si sente principessa dentro e vuole esserlo anche fuori. Consiglierei quindi “Kate for a day” a tutte noi.
Maria Domenica
Valentina
2 mesi agoBella questa idea! Mi interessa, non tanto per trascorrere una giornata da principessa, ma quanto per quella figata della posing coach di questo genio di fotografa. Io che per farmi fare una foto decente devo spiegare anche come si schiaccia un tasto senza tagliare i piedi o un pezzo di testa, che sto lì a guardare ogni cosa, esiste una fotografa che studia questo? Fantastico. Quello che scrivi tu, non è per caso la semiotica della moda? Perché della moda intesa come comunicazione (e la moda comunica, eccome se lo fa, e pure un sacchetto griffato) o di impatto sulla personalità ne aveva scritto anche Umberto Eco. Poi avevo scritto per due anni, in un giornale online di Venezia, che ora non esiste più purtroppo, diversi articoli sulla semiotica della moda e mi ricordo delle tue argomentazioni. Come so che i prodotti nel supermercato non sono messi a caso, c’è un perché. E so della musica, le luci, le vetrine. Aveva iniziato infatti molti anni fa, Elio Fiorucci a Milano a cambiare il concetto di negozio di abbigliamento, con la musica alta e le scale. Pensa eri allo Chateau Monfort, ci sono stata un sacco di volte, probabilmente avrete pranzato al primo piano, molto bello lo scalone vero? Bene seguirò i tuoi articoli e scusa se mi sono dilungata.
Fiorella
2 mesi ago AUTHORValentina, che meraviglia! Sentiamoci in privato se anche tu approfondisci questo argomento! Guarda ti lascio il mio IG, scrivimi che magari ci sentiamo meglio! a presto
Annalisa
2 mesi agoSembri proprio una principessa! Io mi sono avvicinata ai reali inglesi solo ultimamente, guardando The Crown.
Fiorella
2 mesi ago AUTHORlo sto guardando in questi giorni!
Amalia
2 mesi agoChe bella esperienza, piacerebbe viverla anche a me
Cristina Petrini
2 mesi agoHo letto il blog post tutto d’un fiato perchè è un’esperienza così bella che vorrei anche io provarla insomma trovo che sia un ‘ottimo modo non solo per metterci nei panni di personaggi così reali, ma anche perchè no per migliorare la nostra percezione dell’eleganza e bon ton!
Zelda
2 mesi agoUna vera principessa mi dicono! Leggendo il tuo articolo ho vissuto con l’immaginazione questa esperienza e direi che me ne sono innamorata e anche tanto, mi piacerebbe viverla un giorno!
francesca
2 mesi agoMi hai aperto un mondo, per quanto appassionata di reali inglesi, non avevo idea che esistesse addirittura una cosa come la enclothed cognition!
Fiorella
2 mesi ago AUTHORil potere degli abiti giusti!
Manuela
2 mesi agoMa che genialata è? Inutile dirti che adoro questo genere di corso dopotutto anche io come te mi sento una principessa mancata e mi sarebbe piaciuto sposare William…
Veronica
2 mesi agoDavvero un bel workshop che non solo fa sentire come principesse per un giorno ma spiega anche cosa vuol dire essere reali e come comportarsi da tale. Davvero interessante e si impara qualcosa di nuovo a cui non si pensa nella vita di tutti i giorni.
Samogin Sabina
2 mesi agoWow che meravigliosa esperienza! Sfondi una porta aperta! A parte essere da sempre fan dell’aristocrazia e studiosa della storia del Regno Unito, molto probabilmente per il mio modo di essere. Da sempre, grazie anche alla mia famiglia, seguo le regole del galateo che a mio avviso, a tavola, dovrebbero essere imposte a tutti. Odio chi non sa stare a tavola educatamente o almeno decentemente. Ovviamente il mio senso dell’educazione non si limita a questo, ho molte altre fisse… A me pare così facile pensare che essere composti è bello, che le regole sono belle perché ci aiutano a comportarci bene. Ma quanto è bello vedere e incontrare una persona composta ed educata, purtroppo l’esempio sono tronisti, influencer che, per la maggior parte, non hanno nel galateo il loro mantra….
Fiorella
2 mesi ago AUTHORTi piacerà senz’altro partecipare a questo evento allora!
M.Claudia
1 mese agoDa bambina sognavo di essere Lady Oscar, infatti giocavo di più con le spade con i maschi che con le bambole con le bambine. Ma deve essere stata un esperienza stupenda, io ho la grazia naturale di un trattore, quindi mi sarei fatta non pochi nodi con i vari protocolli, ma mi sarebbe piaciuto lo stesso.
Roberta
1 mese agoQuesto articolo è geniale… e pure il workshop!! Devo farlo leggere e vedere a mia mamma, lei adora queste cose. 🙂